L'AGO

Non sono mai stato al lago, forse perché chi mi infila sta sempre in casa per la veneranda età, o forse perché mi tocca infilarmi sulla siringa per la sanità. Chissà se un giorno potrò sfilarmi qualche ora dalla situazione e vivere un po' più in libertà la mia vocazione. Per carità, non è che sono irrealizzato, no. Va bene anche così. Dico solo che un ago, se non punzecchia e non stuzzica la propria situazione, al lago non tenderà nemmeno mai. Ecco, vorrei dire che tendo a qualcosa di oltre, di nuovo e di inatteso, che mi impedisca di essere relegato a giacere in una scatolina con altri, in attesa della scelta adatta alla cucitura o alla puntura. In quella situazione che stagna, la scatolina non vi pare sia anche una bara? Un mio amico lavora in un settore di una certa novità, infatti, una specie di settore di salute e bellezza, e trattasi di agopuntura. Lui dice che perlomeno qualcosa di diverso dal solito c'è in quella situazione. In attesa di questo, se qualcuno mi tirasse fuori ogni tanto dal pagliaio e mi portasse al lago, gliene sarei puntualmente e pungentemente grato.